La Base di Aviano “fattura” 290 milioni l’anno

dal Messaggero Veneto di Domenica, 04 Ottobre 2009
Ogni giorno 4 mila transiti dai cancelli
Per la prima volta è stata resa nota la ricaduta economica della struttura sul territorio
Il comandante ha incontrato i 15 sindaci dei Comuni confinanti con l’aeroporto: «Intendiamo collaborare» Rumori dei jet, raccolta differenziata dei rifiuti e viabilità sono i nodi affrontati con gli amministratori locali
di Enri LisettoLa Base di Aviano? E’ un’“azienda” che fattura 290 milioni di euro l’anno. E’ questo l’indotto economico (stipendi, affitti, servizi, appalti) generato dall’attività della struttura militare. I dati sono stati resi noti dal comandante durante l’incontro con i 15 sindaci dei Comuni territorialmente più vicini all’aeroporto. Ma s’è parlato anche di rumori, rifiuti e viabilità.
La Base di Aviano si “riapre” al territorio, dopo gli anni post-11 settembre e lo fa a partire dalle istituzioni. Rientra in questo obiettivo l’incontro tra il comandante dell’aeroporto Pagliano e Gori, Filippo Zampella e del 31° Fighter wing, Charles Q. Brawn jr., con i 15 sindaci dei Comuni contermini all’aeroporto con i quali è stato intavolato un discorso di collaborazione volto a risolvere le diverse questioni derivanti dalla presenza dell’insediamento militare.
Nel corso dell’incontro, per la prima volta il comando ha presentato i dati relativi all’indotto economico dell’aeroporto: per l’anno 2008 è stato stimato in 290 milioni di euro, pari al “fatturato” di una grande azienda. Questa cifra include «gli stipendi pagati al personale italiano, il costo degli affitti degli appartamenti e il ricavo dei servizi e dei lavori appaltati a ditte e imprese locali». La Base di Aviano è tuttora una “grande città-azienda” nella provincia: impiega 8 mila statunitensi (militari, impiegati civili e relativi familiari al seguito), di cui molti residenti nel Friuli occidentale, circa 800 civili italiani («tra le maggiori fonti di impiego a Pordenone») e registra 4 mila transiti al giorno attraverso i quattro ingressi aeroportuali.
Non secondari gli investimenti effettuati negli ultimi anni per l’ammodernamento della Base: 610 milioni di dollari per i 99 progetti maggiori – 33 gestiti dall’Aeronautica militare italiana e 66 dalla Marina americana – che diventano 285 se vengono compresi anche i piccoli interventi. Soldi messi a disposizione dalla Nato e dal Congresso Usa: 460 milioni solo per i due squadroni, il resto per la gestione complessiva della città.
Una città che interagisce con il resto del territorio. Attraverso la viabilità (12 milioni di euro stanziati dal Governo italiano per Aviano 2000) e le servitù militari, primo argomento affrontato dai 15 sindaci con i vertici della Base. Il secondo tema in agenda, l’impatto acustico degli F-16: in base a un accordo italo-americano è stata limitata l’attività aerea estiva nel primo pomeriggio, mentre «sono state attuate specifiche procedure per i velivoli in decollo e atterraggio» come lo spegnimento del post-bruciatore oltre la soglia di fine pista.
La Base ha quindi avviato una «capillare» campagna informativa per l’avvio della raccolta differenziata, equiparando quindi le procedure interne alla struttura militare a quelle esterne.
Durante il primo incontro, infine, è stata confermata «l’importanza strategica» della Base non solo «dal punto di vista strettamente militare, ma anche da quello dei rapporti con le istituzioni e le popolazioni locali».

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