dal Messaggero Veneto di Martedì, 03 aprile 2007
AVIANO. Il governo degli Stati Uniti ha chiesto al Comune di Aviano la restituzione dell’anticipo versato per la realizzazione del progetto di via Pedemonte. La comunicazione, direttamente da Ramstein, è arrivata in municipio nei giorni scorsi. Spetterà adesso al commissario Antonio Castelli procedere alla restituzione dei soldi anticipati.
Nel maggio 2004, a poche settimane dalla sottoscrizione dell’accordo tra Comune di Aviano, Provincia di Pordenone e aeronautica militare relativo al progetto, che prevedeva la chiusura di un tratto di via Pedemonte, un collegamento tra la Base e la Pedemontana e la realizzazione di una viabilità alternativa, l’amministrazione statunintese aveva “versato” nelle casse comunali 44 mila euro circa quale anticipo per le prime attività. Un anticipo per le opere di progettazione perché, in quel momento, esisteva soltanto uno studio di fattibilità. Una prima tranche dei 3 milioni di dollari complessivi stanziati dal Congresso americano per l’opera, ritenuta indispensabile per garantire la sicurezza delle installazioni militari di via Pedemonte.
A poche settimane dalla corresponsione della somma, però, era cambiata la guida del Comune, passata da Gianluigi Rellini a Riccardo Berto. La nuova maggioranza aveva espresso contrarietà al progetto e, nonostante le promesse a livello nazionale (che hanno fruttato comunque 600 mila euro per l’asilo nido grazie al deputato di An Manlio Contento), una parte, rappresentata da Forza Italia, non si è mossa dalle proprie posizioni. L’estate scorsa, dopo mesi di dibattiti e la bocciatura in consiglio comunale di un atto del progetto, il governo americano aveva deciso di ritirare i soldi e destinarli a un’altra opera.
L’iter prevedeva anche la rescissione del contratto da parte del consiglio comunale, atto che non è stato possibile fare per le difficoltà in cui si è trovata la maggiorenza. Adesso spetterà al commissario, con atto del consiglio, rescindere il contratto e restiturire i soldi agli americani. (d.s.)
A poche settimane dalla corresponsione della somma, però, era cambiata la guida del Comune, passata da Gianluigi Rellini a Riccardo Berto. La nuova maggioranza aveva espresso contrarietà al progetto e, nonostante le promesse a livello nazionale (che hanno fruttato comunque 600 mila euro per l’asilo nido grazie al deputato di An Manlio Contento), una parte, rappresentata da Forza Italia, non si è mossa dalle proprie posizioni. L’estate scorsa, dopo mesi di dibattiti e la bocciatura in consiglio comunale di un atto del progetto, il governo americano aveva deciso di ritirare i soldi e destinarli a un’altra opera.
L’iter prevedeva anche la rescissione del contratto da parte del consiglio comunale, atto che non è stato possibile fare per le difficoltà in cui si è trovata la maggiorenza. Adesso spetterà al commissario, con atto del consiglio, rescindere il contratto e restiturire i soldi agli americani. (d.s.)