DISERZIONE CHIAMA AVIANO: con Chris Capps

Domenica 28 giugno 2009 verrà ad Aviano e Pordenone Chris Capps, un disertore dell’esercito USA della guerra in Iraq impegnato da anni a sostenere attivamente la diserzione presso le Basi USAF e NATO in Europa. Farà megafonaggio fuori dalla BAse di Aviano invitando altri soldati a seguirlo; questa prassi ha portato ormai a decine di casi tra Germania e Italia di giovani leve che lo hanno seguito, schifati dalla macelleria militarista, ed è quindi importante dargli sostegno e coraggio a proseguire questo prezioso compito.

Invitiamo quindi tutti gli antimilitaristi e i sinceri pacifisti ad intervenire sia la mattina presso la Base e sia al confronto con lui la sera presso il prefabbrikato dove si potrà discutere di guerra, militarismo, diserzione in USA ecc.domenica 28 giugno 2009
sarà presente ad Aviano e Pordenone
Chris Capps* (USA)
disertore/AWOL (Absent without leave)
ore 10.30
presso AREA 1 (zona dormitorio) ad Aviano
Conferenza stampa e MEGAFONAGGIO PRO DISERZIONE
ore 18.00
presso Prefabbrikato a Villanova di Pordenone
Incontro/dibattito su diserzione/guerra/antimilitarismo
dopo pizza collettiva

Comitato Unitario contro Aviano 2000
Inizativa Libertaria

*BREVE STORIA DI CHRIS
«Mi sono arruolato perche’ non avevo soldi per pagarmi l’universita’ e i miei familiari non potevano aiutarmi economicamente», racconta Chris Capps, disertore del New Jersey che ora ha 24 anni e vive in Germania con la moglie Meike ma spesso viene in Italia, a Vicenza, per tentare di mettere in piedi una rete di consulenza legale per i suoi ex commilitoni che vorrebbero disertare.
«Finita la scuola ho iniziato a fare dei lavoretti saltuari – racconta – come la consegna delle pizze a domicilio, ma non guadagnavo a sufficienza ne’ per iscrivermi all’universita’ ne’ per andare via di casa, e cosi’, a 20 anni, ho scelto di entrare nell’esercito, come del resto fanno molti miei coetanei per ragioni assai simili alle mie. Mi hanno spedito in Germania e, dopo qualche settimana di addestramento, la mia unita’ e’ stata inviata in Iraq. Sono arrivato a Bagdad, alla base di Camp Victory alla fine di novembre del 2005, proprio nel giorno del Ringraziamento».
A Bagdad il soldato Capps si rende conto in prima persona di come funzionano le cose: corruzione diffusa, affari piu’ per gli interessi degli Usa che della popolazione irachena, violenze gratuite sui civili. La svolta pochi mesi dopo, quando un giorno si trova a riallacciare la linea telefonica tra Camp Victory e il carcere di Abu Ghraib. «Ho visto l’indirizzo al quale corrispondeva quel cavo: sapevo quello che avevano fatto i nostri soldati ad Abu Ghraib e in quel momento mi sono sentito anche io complice».
La decisione di lasciare l’esercito e’ presa. Chris torna negli Usa in licenza e, quando gli arriva l’ordine di tornare in Germania perche’ la sua unita’ deve partire per l’Afghanistan, prende contatti con il Military Counseling Network (Mcn, un’organizzazione tedesca che sostiene i disertori) dove gli viene consigliato di non presentarsi cosi’ da essere dichiarato Awol (Absent without official leave, cioe’ assente senza permesso). «Ho preso un autobus – prosegue Capps – e sono andato fino ad Oklahoma City, dove una comunita’ di Mennoniti (un gruppo protestante nonviolento, ndr) mi ha nascosto ed ospitato per qualche settimana, fino alla partenza della mia compagnia. Poi mi sono consegnato all’esercito e, dopo due giorni di detenzione, mi hanno rilasciato e poi “congedato con disonoreâ ».
Nessuna conseguenza penale, quindi: per essere sottoposto alla Corte marziale Chris avrebbe dovuto essere trasferito e processato in Germania, dove era di stanza, una perdita di tempo e una spesa denaro che l’esercito ha evitato anche perche’, negli ultimi tempi, gli Stati maggiori preferiscono disfarsi in silenzio dei disertori piuttosto processarli pubblicamente e ammettere l’aumento di diserzioni davanti all’opinione pubblica. Ha pero’ perso tutti i sussidi destinati agli ex militari e gli e’ stata sospesa l’assicurazione sanitaria.
Oggi Chris Capps fa parte dei Veterani iracheni contro la guerra e si impegna perche’ altri soldati statunitensi scelgano di disertare: «secondo me – conclude – questo e’ il modo migliore per tentare di porre fine alla guerra».

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