CONVEGNO LA NATO GLOBALE

strategie di guerra e opposizione sociale

Sabato 29 settembre, alle ore 15.00, presso l’auditorium del Municipio di Roveredo in Piano a Pordenone si è tenuto l’annunciato convegno “LA NATO GLOBALE”.
Convegno pensato e organizzato dal Comitato Unitario Contro Aviano 2000, un comitato attivo da più di cinque anni nella provincia pordenonese e che si batte contro la presenza della Base militare nucleare USAFE di Aviano e soprattutto contro il suo ampliamento, già in fase di ultimazione, denominato appunto “progetto Aviano 2000”.
Si può ritenere positivo l’esito di questo appuntamento, sia sotto il profilo contenutistico (relazioni e dibattito), sia sotto quello della partecipazione, che ha visto la presenza di un centinaio di persone. C’è da sottolineare che la stima in previsione era più cospicua ed ha subito un ridimensionamento a causa della concomitanza con altre scadenze ed iniziative.
Anche le relazioni, e conseguentemente il dibattito, hanno subito il necessario aggiornamento visti i fatti dell’11 settembre e degli spostamenti geopolitici militari che la NATO ha attuato dai Balcani all’area medio-orientale.


Venendo ai contenuti sono intervenuti: Piero Maestri, del Comitato Golfo di MI, che ha parlato in generale della NATO verso il XXI secolo, fornendo dati e informazioni per inquadrare le possibili strategie e mire future. La centralità di un sistema economico “globalizzato” come riaffermazione dell’egemonia statunitense, la connessione “fisiologica” fra capitalismo e guerra e in ultimo, ma non per importanza, la continuità dei movimenti “anti-global” soprattutto in una fase come questa, sono stati gli argomenti costitutivi della relazione; è intervenuto poi Achille Lodovisi, redattore della rivista Guerra & Pace, disquisendo sullo “scudo spaziale” e più in generale sul complesso militare industriale e sulle nuove dottrine militari. Attraverso l’esposizione di documenti sia di analisti militari che del pentagono stesso, si sono apprese dinamiche nuove in seno al dispiegarsi dei conflitti, laddove viene definita “guerra asimmetrica” l’uso di mezzi non più speculari fra le parti in campo. L’esempio dell’attacco alle “torri gemelle”, come esecuzione in “guerra” di un attacco, oltre a beffare l’efficacia del fantomatico scudo stellare, racconta esaurientemente rispetto al dispiegamento del presunto nemico che si appresta ora a presenziare con sottomarini, f-14-15-16-18, portaerei e truppe da terra l'Afganistan. Anche l’aspetto mass-mediatico si ricaratterizza, non tanto in modo originale, ma compattandosi ancor più efferatamente rispetto al passato e fornendo dunque il “nemico” che serve ad uno stato quando si prepara ad assassinare…leggesi patriottismo; prosegue negli interventi Annalisa Comuzzi delle Donne in Nero di Udine sulla DESTABILIZZAZIONE DELLA GUERRA per arrivare al PATTO DI STABILITA’ PER I BALCANI. Anche in questo caso, pur soffermandosi più in specifico sulla questione balcanica, si ribadisce il ruolo della NATO e dell’Occidente tra escalation militare e nuovi affari. Interessanti l’esperienza diretta e le relazioni fra le Donne in Nero delle varie regioni durante i conflitti nell’ex Jugoslavia. Racconti che valorizzano il lavoro di “rete” attuato in contrapposizione alla militarizzazione dei territori, della società ed in particolar modo il tentativo si sottrarsi alla “logica di guerra” che invade  e pervade le coscienze favorendo l’odio, la discriminazione, le umiliazioni fino ad arrivare alla disumanizazione dell’individuo dove le vittime di questo meccanismo sono, nella maggior parte dei casi, proprio le donne; conclude la sessione degli approfondimenti Giuseppe Rizzardo, del CUCA 2000, intervenendo sulle basi militari del NORD-EST e sulla nuova militarizzazione del territorio attraverso Il Progetto Aviano 2000. In questo senso è utile aggiornare in sommi capi la situazione: raddoppiamento del personale militare in Base (da 4.000 a 9.000 circa) con il relativo carico di familiari, potenziamento bellico e strutturale interno alla Base, potenziamento della rete viaria contigua alla Base e comunque interessata dal tragitto dei militari esterni, insediamento capillare in tutta la provincia di villaggi made in USA. Tutto questo ovviamente è solo il dato “tecnico” che pone la “colonizzazione” e l’asservimento di un territorio in chiave sociale, politico ed economico alla presenza “stelle & strisce”. Bisogna sempre ricordare la peculiarità di Aviano rispetto agli altri insediamenti NATO in Italia, infatti essendo una Base USAFE con supporto logistico alla NATO, presuppone il diritto di extra-territorialità della zona occupata.
Non è potuto intervenire Stefano Capello che doveva relazionare sul conflitto Macedone tra interessi atlantici, mafia e nazionalismo.
Il dibattito è stato corposo di interventi che hanno, oltre ad aver approfondito alcuni aspetti delle relazioni, evidenziato la necessità di praticare da subito l’agibilità delle libertà e dei diritti che lo scenario di guerra in atto cercherà di limitare fortemente. L’invito è dunque quello di mantenere alta la visibilità conflittuale dopo Genova e Napoli, facendo virtù degli errori e dei limiti che il variegato movimento antiglobalizzazione ha espresso fin’ora.

Nestor

This entry was posted in General. Bookmark the permalink.