Convegno Internazionale sulla conversione delle Basi e dei Poligoni militari
Sulla scia di alcuni articoli e informazioni recenti, pubblicate da giornali o notiziari, che rimettevano in discussione la presenza della Base di Aviano, ci pare opportuno affrontare seriamente un eventualità tutt’altro che impossibile.
Se è vero che tali notizie non hanno nessuna pretesa di essere attendibili nel breve o nel nel medio periodo, tuttavia rimettono in discussione una presenza così faraonica in uno scenerio globale notevolemnte mutato ed offrono la possibilità di confrontarsi su cambiamenti concreti, tangibili che in molte parti d’Europa, ed in particolare nella vicina Germania, sono “fatti” normali e diffusi: le conversioni e riconversioni delle basi militari USA e NATO.
La scelta di un possibile spostamento (più logico e probabile dello smantellamento di una Base come quella di Aviano) è ovviamente tutt’altro che ideologica, anzi, ricalcherebbe sempre e comunque interessi di maggiore efficienza e convenienza per il Pentagono o l’Alleanza Atlantica, soprattutto in un’ottica sensibilmente spostata ad “Est” e al Medio-Oriente.
Altre notizie recenti d’ulteriori stanziamenti al Progetto Aviano 2000 hanno sconfessato supposizioni e indiscrezioni riguardo ad uno spostamento della base o anche solo ad un suo ridimensionamento, ma se in realtà andiamo a vedere con precisione si tratta di stanziamenti già preventivati e solamente ratificati, non già nuovi e improvvisi.
Rimane dunque possibile quanto ipotizzato se pensiamo alla velocità con cui mutano gli scenari stategici e geopolitici della superpotenza USA ma anche dei nuovi poli imperialistici, non ultima l’osteggiata Europa con il suo futuro Esercito. Bisogna inoltre comprendere quanto, in una dimensione di “economia di guerra”, ciò che può apparire illogico (spreco di soldi, risorse, investimenti ecc.) rientri “sensatamente” in una logica ampiamente collaudata che considera il dominio e la sua estensione necessario a qualunque costo.
Le conversioni sono dunque sempre più “normali” laddove i confini delle geografie politiche ed economiche si ridisegnano.
E sono “normali” perchè risulta necessario ottimizzare territori in funzione di una reale politica di Difesa Europea ed anche per questo sono infatti già stati stanziati fondi europei proprio per le conversioni e assegnati in gran parte a siti di Basi USA in Germania.
Una relazione che ruota attorno alla Base di Aviano e alla sua possibile conversione, scritta da A. Licata, che mette nero su bianco aspetti e conseguenze di tali processi, è lo spunto che darà il via a diversi contributi specifici e dettagliati, coinvolgendo esperti e professionisti del campo delle conversioni delle Basi Militari, così come si cercherà di affrontare i vari aspetti degli impatti ambientali, sociali ed economici prima e dopo la conversione.
Considerare oggi scontata e definitiva la presenza di una base militare, soprattutto di respiro stategico come quella di Aviano, risulta assai più anacronistico e assurdo di quanti per motivi diversi ne chiedano la chiusura. D’altronde una conversione di questa entità necessita di tempi e risorse notevoli perchè innesca processi complessi e impegnativi.
Questo convegno vuole “gettare le basi” di questo processo, ponendo realisticamente sul piatto “nodi”, “modi” e “tempi” su cui lavorare, tentando di coinvolgere la popolazione nella riappropriazione di un territorio per restituirllo ai bisogni e alle opportunità della società civile.