Problemi ambientali legati alla presenza della base di Aviano

Testo preparato da Giuseppe Rizzardo (Associazione "L'Ambiente è Vita") in occasione dell'incontro pubblico di Roveredo

Ragioni dell'adesione al comitato contro Aviano 2000 dell'associazione "L'Ambiente è Vita"
 Due sono, essenzialmente, le ragioni che hanno spinto la nostra associazione "L'Ambiente è Vita" – nata nel 1988 per contrastare la costruzione della discarica MERFIN che doveva essere realizzata qui a Roveredo – ad aderire al Comitato.
 La prima è che l'intera base si trova nell'alta pianura pordenonese, territorio che, unitamente alle risorgive poste immediatamente a sud, costituisce un fenomeno di grande rilevanza naturale dagli equilibri molto delicati. Questa conformaizone del territorio ha permesso, se ci pensiamo bene, di diventare quello che siamo ed anche è una ragione per cui va difesa.
 Sappiamo bene che qualsiasi sostanza che si deposita sul suolo dell'alta pianura filtra prima o poi attraverso il materasso ghiaioso e contamina le falde che alimentano le risorgive (e gli acquedotti). La serie di inquinamenti avvenuti nel corso degli anni è lì a testimoniare la verità di questa affermazione. Tutto questo non ha impedito che il territorio fosse devastato da cave trasformate in discariche. Ma questa sera non abbiamo tempo di parlare di tutto questo.
 Per questo motivo non possiamo accettare che un'area immensa e che si progetta di ampliare, nella quale sono condotte attività pericolose, venga sottratta ad ogni forma di controllo.
 La seconda ragione è, di sé, più contingente, essendo legata a due episodi specifici che ci hanno visto confrontarci, se così si può dire, con la base dell'AIR FORCE.
 Entrambi risalgono all'89 ma conservano, riteniamo, la loro significatività.
 Il primo riguarda una serie di misteriosi incendi che si verificavano periodicamente all'interno dell'aeroporto e che dense fumate nere che persistevano per ore.
 Un nostro esposto alla magistratura non sortì alcun effetto. Non si è mai saputo che cosa venisse bruciato.
 E' noto invece che basta bruciare un mucchio di foglie secche per vederci arrivare una multa da parte dei Vigili Urbani.
 Il secondo episodio vede protagonisti sempre gli avieri statunitensi, questa volta in collaborazione con il Comune di Aviano che gestiva allora una discarica abusiva dove venivano smaltiti rifiuti di vario genere.
 Di buon grado gli americani fornivano le ruspe per spianare periodicamente i rifiuti. Perfino i cartelli bilingui stavano ad indicare l'esistenza di una vera e propria joint-venture di rifiuti.
 Questa volta la nostra denuncia andò a segno perché la discarica venne chiusa ed i responsabili condannati. Non tutti però…

L'impatto socio-ambientale della base – i rischi

  Proveremo ora a riepilogare brevemente cose che certamente – o quasi – sono note a tutti e di cui tutti discutono ma che è bene, per una volta, esaminare in una visione d'assieme.
 L'impatto della base sull'ambiente fisico e sociale, è molto elevato anche se il filo spinato che le corre attorno così come avviene per tutte le zone militari, l'ha resa nel corso di questi decenni una zona grigia, un territorio inesplorabile… viene quasi da pensare che neppure i passeri osino attraversare le immense spianate delle piste.
 Ma la natura non riconosce fili spinati e vediamo allora cosa "esce" da quel territorio, quali sono le interazioni con quello circostante.

Inquinamento del suolo e delle falde

 Sappiamo per certo che 4.500 litri di carburante sono fuoriusciti da una delle cisterne interrate della base. Si è trattato, ovviamente, di un incidente. Non abbiamo alcuna garanzia che questo non si ripeta in futuro, né che questo si sia verificato altre volte nel corso della storia della base, come gli stessi amerivcani ammettono.
 Esistono altre cisterne interrate e prive di protezione da sversamenti, come risulta da un verbale dell'USL. A distanza di 7 anni dall'incidente l'area non è stata ancora bonificata nonostante l'ordinanza del Sindaco. Come è noto la Magistratura italiana non ha potuto accertare responsabilità fermata da una clausola di un trattato internazionale.
 Impianti del genere, se realizzati "in Italia" comportano pesanti procedure autorizzative e di controllo.
 Le fognature della base sono un po' misteriose. Pare che sia in progetto la realizzazione di reti fognarie. Ma è evidente che poi il tutto deve pur uscire dalla base e finire nel territorio circostante.
 Gli americani hanno offerto 700.000.000 al Comune di Pordenone affinché ricevano nel depuratore comunale i propri liquami. A me sembra una bella contraddizione che la cacca della più moderna nazione del mondo debba viaggiare via terra ogni giorno da Aviano a Pordenone per essere smaltita!

Inquinamento dell'aria

 A questo proposito non si può non fare l'ovvia considerazione che gli aerei, atterrando e decollando, certo non migliorano la qualità dell'aria. In varie occasioni si sono notati bruciori agli occhi e la caduta di materiale oleoso.
 All'interno della base poi vi sono varie cabine di verniciatura. Si tratta di impianti che, sempre in Italia, devono avere almeno 2 o 3 autorizzazioni. Perfino le lavasecco, giustamente, sono soggette ad autorizzazioni!
 L'aria è inquinata anche dalle automobili e più militari ci sono più automobili circolano.

Inquinamento da rumore
 Il rumore degli aviogetti è forse l'aspetto più macroscopico della presenza militare americana perché colpisce migliaia di cittadini che abitano anche a una certa distanza dalla base. E' un problema che i Roveredani conoscono certamente meglio di me.
 Ci sono già state proteste ed altre ve ne saranno perché i cambiamenti delle rotte di decollo ed atterraggio non fanno altro che spostare il problema altrove. Su questo punto è inutile farsi illusioni: la soluzione è una sola: stop ai voli.
 Questo è un argomento che trova i militari senza difesa e la riprova è data dagli episodi dei bang, ultimi ieri e il giorno …, attribuiti dagli americani non agli aerei ma a chissà quale altra misteriosa causa, forse ….
 Oltre al fastidio diretto che provoca (ed anche qui ricordiamo che specifiche norme proteggono i cittadini dal rumore – una legge quadro del 1995 si applica a tutti gli aeroporti), il rumore in molti, me compreso, richiama alla mente il rischio che uno di quei cosi ci cada in testa. Gli statistici direbbero subito che la rarità di tali eventi è inferiore alle cadute di platani sulle automobili, ma l'episodio di Casalecchio sul Reno sta lì a dimostrare che quando si contano i morti le statistiche non asciugano le lacrime.

Rifiuti
 Leggevo da qualche parte che un abitante di New York produce da 3 a 4 kg. di rifiuti ogni giorno.
 Un cittadino di Pordenone ne produce 1,2 kg. E così capita che dove la concentrazione di cittadini americani è più alta cresce la media della produzione pro-capite: gli avieri dell'AIR FORCE, infatti, non figurano fra i residenti e quindi, considerato che la tassa sui rifiuti è commisurata non al loro quantitativo ma alla superficie delle abitazioni, è facile capire che una parte delle tasse che, ad esempio, pagano i Roveredani è dovuta al surplus di produzione di rifiuti da parte della popolazione ospite, dedita a consumi decisamente più avanzati dei nostri.
 A questo aspetto si deve aggiungere la naturale produzione di rifiuti, sia urbani che speciali e tossico-nocivi, provenienti dall'interno della base. Quetsi rifiuti vengono smaltiti da ditte italiane a spese degli statunitensi, però è evidente che questi rifiuti rimangono in carico al nostro ambiente. Ad esempio, magari non di molto, ma la durata delle discariche viene ridotta dall'apporto di questi rifiuti che giudichiamo del tutto inutili. Senza contare che non abbiamo dati sui rifiuti tossici e nocivi che vengono prodotti, né di come vengono trattati all'interno della base. Quello che è certo, per ammissione delle autorità USAF, è che l'arrivo degli F16 ha fatto aumentare di molto la produzione di questi rifiuti.
 Anche qui facciamo rilevare che attività di questo tipo, anzi di molto minor impatto, quali lo stoccaggio di esauste, è soggetto, in Italia, ad autorizzazioni regionali la cui assenza comporta una sicura condanna e pena detentiva.

Inquinamento delle menti.

 Una presenza militare di questo tipo, a nostro giudizio, inquina anche le menti. Prendiamo ad esempio l'immagine di Top Gun, piloti coraggiosi ed invincibili che si battono contro cattivissimi nemici con le loro meravigliose macchine volanti, lucenti, così belle da fotografare e per le quali vale la pena di fare lunghi appostamenti ai bordi della base. Ed anche qui abbiamo una dimostrazione di questa presenza della base: con i nostri occhi vediamo partire gli aerei, così veloci, splendenti ma li vediamo estratti dal loro reale contesto. E per una volta, se vogliamo capire la realtà dobbiamo ricorrere alla TV che ci riporta, anche in virtù dele riprese dagli stessi aerei, le immagini di devastazione e di morte che sono il seguito dei rombanti decollida Aviano.
 Umanamente possiamo rispettare le persone che fanno questo lavoro, però non possiamo accettare che siano costituiti a modello da imitare. Sono soldati che uccidono e che sono addestrati per farlo. Più lontani essi sono e meglio è per noi.

Paesaggio

 È stato già accennato al problema degli affitti, noto ormai a tutti e certamente anche a voi di Roveredo. E' stata usata anche un'immagine forte, quella della pulizia etnica provocata dalla fuga verso luoghi dove le case sono meno costose da parte delle giovani famiglie di Aviano e dintorni. Noi su questo non vogliamo insistere. Quello che è certo è che il paesaggio di questa parte della Provincia, già dominato da questa zona grigia surrealisticamente sottratta alla nostra coscieneza di cittadini, è stata stravolta dalla tipologia edilizia della villetta con giardino.
 Onestamente non possiamo dare la colpa di questo agli americani, ma è indubbio che la forte domanda di alloggi ha provicato, soprattutto negli anni 70, una espansione dell'uso di questa tipologia edilizia, così lontana da quella originaria di questi paesi.
 Sul progetto AVIANO 2000 sappiamo ben poco. Documenti americani parlano di opere di ingegneria civile nell'ordine delle centinaia di milioni di dollari. E questo non può non comportare una ulteriore alterazione del paesaggio con un impatto ambientale notevole.
 Proviamo solo a pensare, ad esempio, dove prenderanno gli inerti che serviranno. Non li importeranno certo dagli Stati Uniti. Aumenterà il traffico? Dove saranno fatte le fognature? Quali i rapporti con l'ambiente circostante? Di tutto questo non si parla.

Giuseppe Rizzardo

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