Comina, un futuro da polmone verde

dal Gazzettino di Venerdì, 23 Marzo 2007

SAN QUIRINO Il sindaco: «Realizzare una scuola di volo, senza privare l’Ariete dello spazio per esercitazioni»
Comina, un futuro da polmone verde
Il Comune ha proposto all’amministrazione militare una convenzione per destinare l’area a usi civili

Trasformare l'area militare della Comina in un polmone verde con annessa una scuola di volo. Un sogno? Per l'amministrazione comunale di San Quirino si tratta di un progetto su cui si può già iniziare a lavorare. Tanto che nei giorni scorsi la giunta ha predisposto una convenzione da sottoscrivere fra l'amministrazione militare e quella comunale per l'utilizzo comune dell'area destinata ad attività di volo.

Il sindaco Corrado Della Mattia ha spiegato il senso di tale atto ricordando che l'area della Comina, un centinaio di ettari di cui circa 95 in territorio sanquirinese, era stata in passato affidata al 132. Reggimento carri dell'Ariete per svolgere esercitazioni e manovre. Intorno a metà degli anni Novanta, l'allora sindaco di Pordenone Alfredo Pasini aveva dato il via a un'azione di recupero dell'area a uso civile tanto da ottenere, dopo una richiesta allo Stato maggiore, la concessione per l'utilizzo comune di una pista di volo, poi affidata alla gestione dell'associazione Aereoclub Comina. Allo scadere della convenzione, avvenuto lo scorso dicembre, e al rinnovo del documento da parte del Comune di Pordenone, l'amministrazione comunale sanquirinese intende acquisire un ruolo nella gestione della struttura, dal momento che l'insediamento militare insiste per la quasi totalità nel territorio di sua competenza.

C'è di più: come annunciato da Della Mattia, le intenzioni dell'amministrazione comunale vanno oltre e auspicano l'acquisizione dell'area militare per realizzare un parco «che diventerebbe il polmone verde della periferia di Pordenone. Il nostro intento non è quello di privare l'Ariete di spazi per le esercitazioni. Tuttavia, dal momento che tali azioni hanno una frequenza ridotta rispetto al passato, ci auguriamo di poter destinare l'area ad altri usi, dando comunque la disponibilità ai militari di potersi addestrare all'occorrenza. Rimarrebbe intatto l'utilizzo della pista aerea che anzi, anche attraverso una scuola di volo, potrebbe essere implementata prevedendo viaggi a breve percorrenza all'interno del paese e nelle vicine Croazia e Slovenia».

A sostegno di ciò, mercoledì scorso il vicesindaco Gianni Giugovaz si è recato a Roma, dove si è svolta una riunione tra la 4. Commissione Difesa e le regioni interessate dalla presenza di servitù militari nei propri territori. Un appuntamento voluto per raccogliere pareri e osservazioni in merito al destino di tali aree, al quale la Destra Tagliamento è stata rappresentata dai comuni di Vivaro, Montereale e San Quirino. Lo stesso Giugovaz ha illustrato il progetto di recupero dell'area, sottolineando che «si tratta di un'iniziativa ambiziosa che non prevede alcuna forma di speculazione edilizia, ma che al contrario mira allo sviluppo ambientale del territorio».

Stefania Del Zotto

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