La Base si ferma per i militari caduti

dal Messaggero Veneto di Martedì, 13 Novembre 2007
Elicottero precipitato. Alle 10 un minuto di silenzio per le vittime di Santa Lucia di Piave. Giovedì la commemorazione
Oggi vertice tra magistrati italiani e autorità americane. Tre i fascicoli aperti
La Base si ferma un minuto oggi alle 10: accogliendo una proposta del personale civile italiano, il comando dell’aeroporto di Aviano ha disposto un minuto di silenzio in memoria delle sei vittime dell’incidente aereo di giovedì scorso a Santa Lucia di Piave.Le bandiere, davanti al comando italiano e al comando del 31° Fighter wing, resteranno a mezz’asta fino a giovedì, giorno in cui è fissata la cerimonia funebre in memoria dei sei soldati morti. Proprio oggi, tra l’altro, è in programma un incontro tra i vertici della Base per definire i dettagli della mesta cerimonia, che potrebbe svolgersi o nell’hangar 1 – proprio a poche decine di metri dalla piazzola di sosta dei Black Hawk, la coppia di elicotteri di stanza nella struttura militare pedemontana dei quali ne rimasto soltanto uno – oppure nell’Area 1, dove si trova la chiesa ecumenica della comunità americana. Ieri, nella Base, attività ferme per il “Memorial day”.
Intanto, oggi è in programma un vertice nella procura di Treviso tra i magistrati inquirenti italiani e le autorità Usa che stanno seguendo il caso. L’incontro dovrà chiarire gli sviluppi e le competenze dell’indagine. Al momento ci sono tre fascicoli aperti per il reato di disastro aviatorio: uno dagli inquirenti trevigiani, competenti per territorio, uno dagli americani e uno dalla procura militare di Padova. Gli americani avevano subito espresso l’intenzione di indagare da soli, escludendo la magistratura italiana. Una facoltà, questa, prevista dalla Convenzione di Londra degli anni Cinquanta, secondo la quale gli Usa possono esercitare da soli l’azione penale nei casi che vedono coinvolti militari americani.
D’altra parte, però, il capo della procura trevigiana aveva sottolineato come, nella prima fase di raccolta delle prove e di repertazione, la competenza sia dell’autorità italiana. Aspetti, questi, sui quali, probabilmente, ci sarà un confronto stamane.
Nell’inchiesta si è inserita anche la procura militare di Padova con l’intento di conoscere la regolarità delle operazioni del volo partito dalla base di Aviano. E due consulenti, uno nominato dagli italiani e l’altro dagli americani, sono al lavoro per far luce sulla vicenda: se Roma deciderà di rinunciare alla competenza dell’indagine, allora il superesperto italiano dovrà lasciare l’incarico.
Intanto, il relitto del Black Hawk è ancora sul Piave, sottoposto a sequestro. Attorno al velivolo è stato allestito un servizio di vigilanza per allontanare i curiosi.

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