«Nelle basi europee con testate atomiche sicurezza a rischio»

da Liberazione di Domenica, 22 Giugno 2008
Rapporto del Pentagono. Tra i siti più esposti quello italiano di Ghedi
La «maggior parte dei siti» in cui sono dispiegate testate nucleari nelle basi dei Paesi alleati in Europa manca delle misure di sicurezza considerate come standard dal dipartimento della Difesa americano
La «maggior parte dei siti» in cui sono dispiegate testate nucleari nelle basi dei Paesi alleati in Europa manca delle misure di sicurezza considerate come standard dal dipartimento della Difesa americano.È quanto emerge da un’inchiesta interna condotta dall’Air Force Usa e diffusa in modo dettagliato dalla Federazione degli scienziati americani (Fas), secondo cui Italia (delle 200-350 testate americane di tipo B61 in Europa, 50 si troverebbero ad Aviano, e 20-40 a Ghedi), Germania (10-20), Olanda (10-20) e Belgio (10-20) mantengono testate in basi militari nazionali.
I nuovi particolari del rapporto «Air Force Blue Ribbon Review of Nuclear Weapons Policies and Procedures», parzialmente declassificato in questi giorni (lo scorso febbraio ne era stato diffuso solo un riassunto), rivelano «un problema di sicurezza in Europa molto maggiore» di quanto non fosse emerso, sottolinea la Fas in un comunicato pubblicato sul suo sito web. Ma non solo: secondo una notizia pubblicata sul sito dell’Usaf, il problema di sicurezza non riguarda le basi di Kleine Brogel, in Belgio, e Volkel, in Olanda, bensì «altri siti».
E questo, scrive la Fas, «suggerisce che il problema sia a Buchel, in Germania, o a Ghedi, in Italia». A rafforzare le indicazioni della base italiana come insicura vi è anche la notizia, raccolta dalla Fas da fonti anonime, secondo cui il Pentagono sta pianificando il ritiro dei suoi Munition Support Squadron (MUNSS) proprio da Ghedi. «Non si sa ancora quale sia la base, ma fonti indicano che potrebbe coinvolgere il 704 MUNSS di Ghedi, nel nord dell’Italia», si legge sul sito dell’organizzazione americana.
Il rapporto era stato sollecitato dopo che per 36 ore, nell’agosto dello scorso anno, si erano perse le tracce di sei testate nel corso di un loro trasferimento negli Stati Uniti avvenuto senza che i militari predisposti al loro controllo ne forssero a conoscenza.
Per questo, i militari americani stanno pianificando il ritiro delle loro unità di custodia delle testate nucleari da «almeno» una base e, forse, anche di ridurre il numero delle basi "nucleari" in Europa.
Sempre secondo le informazioni raccolte da Fas, nel caso dell’Italia, oltre al ritiro dei MUNSS da Ghedi, sarebbe previsto il concentramento delle testate ad Aviano.
I siti di cui si parla nel rapporto sono quelli in cui sono custodite testate destinate al possibile uso da parte degli aerei del paese ospitante. Testate sono mantenute in siti sotterranei noti come WS3 (Weapon Storage and Security System) nelle basi in Belgio, Germania, Olanda, Italia, Turchia e Gran Bretagna, ricorda la Federazione degli scienziati americani, precisando che nella maggior parte dei casi si tratta di basi americane. Ma che in Belgio, Germania, Olanda e Italia armi nucleari sono dislocate in basi nazionali (la base bresciana di Ghedi, nel caso dell’Italia).
In questi casi, in tempo di pace, le testate beneficiano di un servizio di custodia dell’Air Force americana. Ma in caso di guerra verrebbero consegnate alle Aeronautiche nazionali che userebbero le testate sui loro aerei da guerra (nel caso italiano dai Tornado del 6° stormo).

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