«Un boato, poi la “pioggia” di carburante»

dal Messaggero Veneto di Mercoledì, 25 Marzo 2009
Le testimonianze
Un evento simile, a Brugnera e Tamai, non s’era mai verificato. Decine le persone accorse al propagarsi della notizia della pioggia dal cielo dei due serbatoi d’aereo nelle vie Prata e Broch, teatro dell’evento.In via Prata è stata colpita parte dell’edificio che ospita la sede dell’Azienda dei Principi di Porcia e Brugnera. Sul posto si sono portati uno dei tre proprietari, il conte Guecello di Porcia e il direttore dell’azienda vinicola Andrea Quellerba. Il serbatoio, che ha sfondato il tetto dell’autorimessa, ha centrato una Fiat Panda di proprietà della moglie del dipendente che vive in un’abitazione ricavata a fianco della villa. Si tratta di Franco Pillon, che in quel momento si trovava fuori per lavoro. L’uomo svolge le mansioni un tempo di pertinenza del fattore. «All’interno della casa si trovava solo mia figlia diciassettenne – ha raccontato Pillon –. Le è sembrato di aver sentito un rumore simile a un tuono. Non ha fatto caso più di tanto a quel boato. Verso le 17, però, alcuni vicini di casa l’hanno avvertita che era accaduto qualcosa nel fienile. Dopo pochi minuti sono giunti i carabinieri». Solo una volta tornato a casa, Pillon si è reso conto che la figlia ha corso un grave pericolo. «Per fortuna – ha aggiunto – non le è successo nulla. Per la macchina pazienza».
Il fronte dei curiosi si è poi “spostato” in via Broch. Qui i danni hanno riguardato quattro proprietà. Il serbatoio infatti ha danneggiato le siepi dell’abitazione di via Broch 13 di Ferdinando Bortolin. Gli schizzi del carburante hanno ridipinto la parete di un’abitazione di via Broch 12, di proprietà di una signora originaria di Tamai, ma residente a Roma. Parte del contenuto del serbatoio ha invaso, poi, la proprietà dell’abitazione di via Broch 10, dove abita, con la sua famiglia, Ivano Saccaro. Danni anche al campo della signora Wilma Verardo, che abita al civico 17.
«Si è sporcato il muro di una parte della mia proprietà, dove comunque non risiede nessuno – ha spiegato Ferdinando Bortolin, che vive dalla parte opposta della villetta –. Mia figlia ha sentito tutto e ha provato un grande spavento». L’odore del carburante si è fatto, ben presto, insopportabile. «In casa mia – ha detto Ivano Saccaro – si sente a tal punto che mi hanno consigliato di dormire fuori. Ma dove vado? Io e mia moglie eravamo al lavoro. L’episodio ha spaventato le mie bambine di 15 e 10 anni e un’amica della mia seconda figlia, che era venuta da lei a fare i compiti. Il cancello della mia proprietà non si chiude più. I pini e gran parte del mio terreno sono stati inzuppati dal carburante».
«Ho percepito un boato strano – ha raccontato Wilma Verardo –. Pensavo si fosse rovesciato qualche mezzo agricolo. Poi ho visto radunarsi un sacco di gente e sentito un forte odore di gasolio. Gli animali da cortile si sono impauriti. Il mio orticello è stato transennato».
Rosario Padovano

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