Il Friuli offre agli americani una caserma militare dismessa

dal Gazzettino del 15.01.2007

La Regione autonoma in corsa per un’alternativa all’ampliamento della sede vicentina, che potrebbe ospitare i 1800 uomini della brigata aviotrasportata
Il Friuli offre agli americani una caserma militare dismessa

In Friuli esiste un grande patrimonio immobiliare iscritto al demanio militare. Sono caserme, poligoni, infrastrutture che hanno ospitato i due terzi delle forze armate italiane fino alla caduta del muro di Berlino e che ora sono inutilizzati e in disfacimento. Logico che il ministero della Difesa abbia offerto agli Stati Uniti una di queste infrastrutture come alternativa all'allargamento contestato della base di Vicenza.

Il Pentagono sta ristrutturando la presenza delle sue unità nei vari continenti. Questo significa razionalizzare gli impegni, spostare reparti secondo i nuovi scacchieri di intervento, rendere più efficienti, economiche e operative le basi all'estero. In questo contesto sarà resa operativo anche una nuova area di operazione, quella che riguarda l'Africa, prima suddivisa, a seconda delle zone, tra i comandi europei, asiatici e del Pacifico.

In questo contesto c'è da sistemare la 173° brigata aereotrasportata, oggi divisa in varie sedi, tra Germania e Italia, per farla diventare un'unità di pronto intervento, razionalizzando i costi di gestione. La sede di Vicenza, Ederle 2, con l'annesso aeroporto è stata giudicata ideale per questo progetto. Ma le contestazioni locali hanno indotto il governo italiano a pensare alle alternativa. Il Friuli è la logica risposta. Anche perchè può offrire agli Usa la presenza della base di Aviano, con uno degli aeroporti militari a stelle e strisce più importanti d'Europa. Ma non è possibile ampliare la struttura alle pendici del Piancavallo, il progetto di un'estensione della cittadella è stato già bocciato. Quindi restano le molte caserme dismesse del Friuli, in grado di ospitare comodamente i 1800 uomini della brigata aviotrasportata, i loro veicoli e i supporti. Dove? Il riserbo lascia spazio alle illazioni, ma certamente sarebbero preferibili le infrastrutture esistenti in pianura, più vicine al sistema aeroportuale civile e militare.

La notizia, apparsa ieri sul Corriere della Sera, non ha ancora trovato eco in Friuli Venezia Giulia, ma il senatore Giovanni Collino, membro della commissione difesa del Senato, giudica la proposta molto interessante per la regione. «Sarei veramente soddisfatto – afferma – se questa brigata Usa venisse acquartierata in Friuli, questo per un duplice motivo. Anzitutto si recupererebbe un patrimonio di infrastrutture militari in via di abbandono e poi si innesterebbe un indotto economico di vitale importanza. 1800 uomini significano un paese, significano posti di lavoro e commercio. Significherebbe andare verso un nuovo equilibrio economi

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