«Aviano convive col rischio nucleare»

Dal Messaggero Veneto di Venerdì, 10 Agosto 2007
Il sindaco: «E’ un deposito e un possibile bersaglio di armi atomiche».
Oltre centro persone alla manifestazione davanti all’aeroporto Rintocchi di campane per ricordare la tragedia di Nagasaki.
Alle 11 il rintocco delle campane ha ricordato che 62 anni fa la città giapponese di Nagasaki veniva colpita da una bomba atomica, la seconda dopo quella di Hiroshima sganciata appena tre giorni prima. Ieri ad Aviano, davanti all’aeroporto Pagliano e Gori, i Beati i costruttori di pace, il comitato Via le bombe e altre associazioni e movimenti pacifisti hanno ricordato l’anniversario. Una iniziativa che conclude le manifestazioni, organizzate a Vicenza, contro la guerra nucleare.
Ieri ad Aviano erano presenti l’assessore regionale Roberto Antonaz, il leader dei Beati i costruttori di pace, Albino Bazzotto, il responsabile del centro Balducci di Zugliano, don Pierluigi Di Piazza, ed esponenti di amministrazioni comunali, alcune con il gonfalone. E’ tornata la delegazione di Aviano dopo il cambio di amministrazione, con il sindaco Stefano Del Cont Bernard e alcuni assessori, c’erano Sacile, con il primo cittadino Roberto Cappuzzo, Cordenons, con Laura Sartori, Caneva, Udine, con Lorenzo Croattini, la Provincia di Trieste, con un proprio rappresentante, il Comune di Doberdò del Lago e l’amministrazione civica di Firenze, con il presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini. Assenti, invece, Budoia, giustificata, e Montereale Valcellina. Due le delegazioni provenienti da fuori provincia, una da Padova e una da Vicenza. In totale più di cento persone, secondo gli organizzatori un numero superiore alle precedenti edizioni.
Sono stati letti interventi sulla pace di quattro Papi, di Lutero e del Concilio Vaticano II. La manifestazione di ieri è servita anche a lanciare la proposta di legge di iniziativa popolare sulla moratoria in Italia delle armi di distruzione di massa. Una iniziativa che ha già avuto l’adesione formale delle amministrazioni civiche di Aviano e Sacile, che si sono impegnate anche nella raccolta delle firme. L’assessore Antonaz, invece, ha spiegato di sognare una regione «denuclearizzata».
«Il nucleare è inconcepibile – ha detto – persino tutti gli scienziati che lo hanno elaborato si sono pentiti. Personalmente vorrei che questa regione aderisse alla raccolta di firme contro le armi nucleari e il mio auspicio più profondo è quello di un Friuli Venezia Giulia completamente denuclearizzato e libero da ogni armamento di distruzione di massa». Quello di Antonaz vuole essere un messaggio «di speranza e mai di rassegnazione. Parlo da amministratore e mi rallegro di trovarmi accanto ad altri colleghi. Investiti di un ruolo importante al servizio della comunità – ha aggiunto Antonaz –, dobbiamo propiziare benessere, sicurezza e felicità, rifuggendo la violenza delle armi che provoca effetti diametralmente opposti. Le armi sono costruite per fare del male, rappresentano la negazione di quanto dev’essere la politica».
Il sindaco di Aviano, Stefano Del Cont Bernard, ha letto un intervento nel quale ha sottolineato che «Aviano è un deposito nucleare e un possibile bersaglio di armi nucleari, ma c’è troppa indifferenza su questo aspetto. Serve una coscienza sociale per un disarmo trasparente e progressivo». Il sindaco di Firenze e presidente nazionale dell’Anci, Leonardo Domenici, ha inviato un messaggio.
Donatella Schettini

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