Base, investimenti garantiti fino al 2013

dal Messaggero Veneto di Lunedì, 27 Agosto 2007
Tra 6 anni saranno completati gli ultimi dei 285 progetti elaborati dagli Usa Rush finale con il restyling dei 3 hangar Sono stati spesi 610 milioni di dollari
I militari americani: «La nostra presenza è a lungo termine»
La contropartita: infrastrutture per undici comuni
di Enri Lisetto
Terminerà nel 2013 il restyling della Base di Aviano cominciato, almeno sulla carta, nel 1994, a seguito dell’arrivo, in via permanente, di due squadroni di F-16 da Torrejon. Per dicembre 2009, comunque, la maggior parte degli interventi sarà ultimata, poi toccherà ai tre hangar a bordo pista, che saranno rimessi a nuovo in quattro anni. Tra 2 mila 310 giorni, copiando il cartello luminoso che segna il count-down per l’apertura del Passante di Mestre, la Base di Aviano sarà stata rimessa a nuovo.

IL REGISTA. A gestire tutti i progetti di “Aviano 2000” è il 31° Civil engineer squadron, coordinato da Steven Rose, detto “Marco Polo” perché dalla caduta del Muro di Berlino ha progettato una serie di strutture militari americane nell’Est Europa, seguendo, appunto, la via dell’illustre mercante veneziano. Ma, prima di lui, furono il colonnello Gary Craig LaGassy, recentemente insignito del cavalierato al merito della Repubblica italiana, e, per un breve periodo, il tenente colonnello Ken Polasek. Due gli obiettivi Usa sulla Base del 2000: «Mettere in condizione di operare nel massimo dell’efficienza i due squadroni di F-16 arrivati dalla Spagna e garantire ospitalità al personale e all’indotto». Il tutto, possibilmente, in “breve” tempo e coordinando gli interventi, compatibilmente alle missioni militari. Investimento previsto: 610 milioni di dollari per 99 grossi progetti – 33 gestiti dall’Aeronautica militare italiana e 66 dalla Marina americana – che diventano quasi 300 (285 per la precisione) se compresi anche i piccoli interventi. Soldi messi a disposizione dalla Nato e dal Congresso americano, 460 soltanto per i due squadroni, il resto per la gestione complessiva della “città” compresa in un perimetro di 4 chilometri quadrati. Comunque un bel risparmio, rispetto al preventivo iniziale stimato per una struttura ex novo a Crotone: 1 miliardo di dollari. «In 10 anni – precisa con orgoglio Mr. Rose – Aviano è stata rimessa a nuovo». Un bel pacco di interventi, realizzati, per la maggior parte, da 12 grandi imprese italiane e alcune tedesche, su progetti in joint-venture tra Italia e America.
DETTO & FATTO. I cantieri di “Aviano 2000” partirono nel 1995, sotto il comando Usa del generale Charles Wald. Lo stesso, disse all’epoca: «Il progetto dimostra un fatto: la nostra presenza è a lungo termine». Erano i tempi in cui si discuteva dell’ipotesi di smantellamento – per volontà Usa – della Base. «Seconda cosa: abbiamo voluto salvaguardare l’integrità specifica dell’architettura italiana». Opere in successione, l’area della Base è piccola, come in una sorta di grande puzzle, tutte le pedine devono essere esattamente collocate al loro posto. Tre i principali progetti avviati (e poi conclusi) nel 1997 nell’area dell’ex Zappalà: il Base exchange, struttura di supporto logistico, il Commissary, struttura pluriservizi (centro commerciale) e viabilità interna. In successione sono stati realizzati, tra gli altri, i dormitori (6 stabili per 276 stanze), il centro comunitario, una struttura destinata ai bambini, le scuole, la nuova torre di controllo, il teatro-cinema, le poste, l’esclusivo club Bella Vista.
AVIANO NORD-EST. Sono 26 gli interventi, tra quelli in corso e quelli di imminente partenza, che l’Air Force ha finanziato e che segneranno la fine del progetto “Aviano 2000” all’interno della Base. Per dare l’idea dello stato di avanzamento del progetto complessivo, Steven Rose usa un paragone sportivo: «Siamo nella “zona rossa” del football americano, negli ultimi 20 yards prima della porta». Come dire, siamo all’80 per cento di opere realizzate. Immaginiamo di suddividere l’area militare in tre sottinsiemi: il primo contiene tutto ciò che sta a Est, a sinistra della strada provinciale Roveredo-Aviano. Dietro l’hangar 1, quello dove si svolgono tutte le cerimonie ufficiali, sarà realizzata ex novo l’area “Corrosion control”, dedicata alla verniciatura e al lavaggio degli F-16. Attorno a quest’area ruoterà anche il nuovo simulatore di volo (da fare), attualmente ospitato in un box all’estremo opposto dell’aeroporto, mentre è già stato realizzato il nuovo banco prova degli strumenti di volo. Attraversata la pista, scendendo verso Roveredo, a bordo della piazzola di sosta degli aerei, sarà costruita una struttura, l’ultima di tre, per il deposito dell’equipaggiamento del personale militare; a poche centinaia di metri di distanza, inoltre, è stato realizzato l’80 per cento del poligono di tiro. L’ufficio alloggi – una sorta di “agenzia immobiliare militare”, deputata a gestire le problematiche relative alla sistemazione dei militari e delle loro famiglie – è stato ultimato tre mesi fa e, dopo la realizzazione dei parcheggi, sarà consegnato all’Air Force. Nell’ex sede della 16ª Air Force, ovvero in quell’edificio che, lasciando sulla sinistra la Base, lungo la provinciale di Aviano, si vede subito dopo, ma a destra, è stata completata la nuova ala della clinica (grazie alla quale sono stati liberati i locali occupati all’ospedale di Sacile); resta da ristrutturare quella esistente; nello stesso quartiere è stata rimessa a nuovo anche la biblioteca.
AVIANO CENTRO. Guardiamo al centro dell’aeroporto militare, da nord a sud. Le prime grandi strutture presenti sono gli hangar, 1, 2 e 3: saranno ristrutturati tutti, l’hangar 1, per ultimo, a chiudere gli interventi di Aviano 2000. Il numero 3, per la verità, ha già i cantieri operanti, poi toccherà al 2 e quindi al principale: nessun abbattimento, gradualmente saranno sostituiti pavimentazione, pannelli laterali e copertura. Scendendo verso Roveredo, e oltrepassata la pista, nel lato sud-ovest della piazzola di sosta degli aerei, entro Natale sarà pronta la moderna struttura che ospiterà i militari per le esercitazioni in volo. Tutta coperta, permetterà al personale di arrivare, vestirsi e salire a bordo dei velivoli senza esporsi alle intemperie. Poco più sotto il “Family support center”, l’area di servizio per le famiglie americane (dove, ad esempio, potranno portare i bambini a giocare), che sarà consegnata all’Air Force a novembre. I capannoni che ospitavano i carri armati della Zappalà, nell’estremità a sud dell’area militare, diventeranno magazzini, rispettivamente i numeri 3 e 4, poiché i primi due troveranno spazio nella parte opposta. Risaliamo ancora, ma questa volta nella zona sud-ovest, da Budoia verso Roveredo, per intenderci.
AVIANO SUD-OVEST. E’ qui che si concentra la maggior parte delle strutture in corso di realizzazione e altre pronte a partire. La prossima settimana saranno affidati gli appalti per la costruzione dei magazzini 1 e 2 (come quelli appena citati dell’area ex Zappalà), necessari a seguito del rischieramento degli squadroni 510° e 555° che hanno portato al seguito 500 unità di personale. Sono in costruzione, invece, un paio di aree rifornimento degli F-16, che comprende anche diverse paratie di protezione, rientranti nel “perimetro rosso” degli hangar dei due squadroni; l’area assistenza a terra e in aria degli aerei militari (stato di avanzamento dei lavori al 70 per cento), il “Pax term”, ovvero il terminal dell’aeroporto per i passeggeri e la rete dei sottoservizi (luce, acqua e comunicazioni) per la quale sono stati investiti 20 milioni di dollari e il cui stato di avanzamento è al 15 per cento; questo progetto avanza a fasi e riguarda tutto il perimetro della Base. La zona di preparazione degli aerei destinati a lanciare mezzi e materiali dall’alto con il paracadute, nelle aree dove è impossibile atterrare oppure dove è rischioso farlo, sta sorgendo al di sotto della linea di volo, così come è in costruzione il “Mission support group”, poco distante. La zona manutenzione serbatoi degli F-16 sorgerà poco più sotto, mentre due sono gli interventi che interesseranno il nuovo “Gate 10”, l’ingresso 10 che sorge a lato della provinciale Roveredo-Budoia. Il primo è proprio tutto il comprensorio dell’ingresso: l’obiettivo è quello di togliere il traffico pesante dalla provinciale 7. L’appalto sarà consegnato la prossima settimana e, dopo un anno, i lavori saranno conclusi. E’ probabile, quindi, che il cancello provvisorio lungo la provinciale 7 (tra il centro commerciale di Roveredo e l’ingresso dell’Ami) verrà chiuso nel 2009. Nella stessa zona sorgerà la famosa “Area Zulu”, ovvero quella dedita al deposito delle munizioni. Nel frattempo l’amministrazione militare sta predisponendo altri progetti che saranno sottoposti al vaglio del Congresso Usa nei prossimi anni, come quello di realizzazione della nuova chiesa “ecumenica”, per ovvie ragioni, e di ristrutturazione di altri edifici.
ALL’ESTERNO. Per rendere minore l’impatto del potenziamento della Base, i sindaci dei comuni circostanti, ancora nel 1997, chiesero una contropartita, in termini di sostenibilità e compatibilità ambientale, al governo italiano. Grazie all’allora ministro della Difesa, Beniamino Andreatta (che nella prefettura di Trieste tenne un incontro con gli amministratori locali proprio su questo progetto), e dopo una serie di trattative partite nel 1995 tra governo italiano e primi cittadini coordinati da Danilo Del Piero e Gianluigi Rellini (Roveredo e Aviano), nella legge finanziaria 1998 venne inserita la prima delle sei tranche dei 12 milioni di euro di “incentivi” che sarebbero stati utilizzati dall’anno successivo in poi per opere pubbliche di mitigazione della maggiore presenza di personale e mezzi Usa. In primo piano vi è il nodo “a livelli sfalsati” all’accesso principale della Base (realizzato); la circonvallazione ovest di Roveredo (Villadolt-Roiata, realizzata); il nodo a livelli sfalsati per il nuovo accesso alla ex caserma Zappalà e il collegamento con la pista carri e la circonvallazione Nord di Roveredo; la sistemazione della pista carri; la bretella di collegamento dalla Pedemontana alle Aree 1 e 2; la circonvallazione di San Martino di Campagna, in comune di Aviano; 13 progetti in tutto di cui beneficerà l’intera provincia, potendo contare su collegamenti stradali più sicuri.

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