Amministratori contro la base di Vicenza

dal Messaggero Veneto di Lunedì, 17 Settembre 2007
L’opposizione alla costruzione della base militare Dal Molin di Vicenza trova nuovi consensi in provincia di Pordenone, tant’è che si è costituito un gruppo di lavoro formato da amministratori non solo di sinistra, ma anche del centro politico. Tra questi la capogruppo di Vivo Pordenone in consiglio comunale, Francesca Cardin, il sindaco di Budoia, Antonio Zambon, quello di Pinzano, Luciano De Biasio, gli assessori di Aviano, Valentino De Piante, Cordenons, Laura Sartori, e Sacile, Francesco Trinco, oltre al consigliere provinciale Mario Alzetta, al regionale, Pio De Angelis, e a quelli comunali nel capoluogo Monia Giacomini e Orazio Cantiello.L’appello che hanno sottoscritto «vuole essere il punto di partenza per la determinazione di un contratto di mutuo soccorso o aiuto tra cittadini e amministratori che vivono nei dintorni della base di Aviano con i cittadini di Vicenza». Gli amministratori esprimono «solidarietà e appoggio al presidio permanente di Vicenza rispetto alla resistenza che dovrà intraprendere per impedire l’avvio dei lavori», come pure si impegnano «a promuovere in provincia di Pordenone iniziative per tenere viva l’attenzione su quanto sta accadendo e accadrà a Vicenza al fine di sensibilizzare i cittadini con una corretta ed esaustiva comunicazione».
Alla manifestazione che si è tenuta l’altro giorno a Vicenza hanno partecipato, tra gli altri, Zambon e la Giacomini. «Iniziative – afferma quest’ultima – che consolidano il rapporto col presidio permanente Dal Molin e lo mettono in relazione con la causa civile contro il Governo americano per la presenza di 50 testate atomiche ad Aviano. Quanto sta accadendo a Vicenza è per tutti noi una grande occasione per riflettere sulle nostre future iniziative considerando anche la delusione dopo la decisione del tribunale di Pordenone, in primo grado, sulla causa civile. Probabilmente nei nostri territori dovremmo aprire un percorso reale con la cittadinanza nella ricerca di nuove forme di lotta contro la presenza di basi di morte per un futuro senza guerre».

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