La base di Aviano e la lezione di democrazia a Pordenonelegge

Sabato 22 settembre presso la sala della provincia di Pordenone si sono svolti due spettacoli in un colpo solo e non è un caso che si siano voluti inscenare all’interno della kermesse di pordenonelegge (ribattezzata per l’occasione pordenonelegge.Zit): giornalismo d’accatto e becera propaganda elettorale . Il pretesto utilizzato per questo evento è stata la presentazione del libro su Aviano, sottotitolato “Top Gun, dollari e atomiche”,  di due provetti giornalisti del messaggero Veneto patrocinati dal padrone di casa Elio De Anna e moderati da un giovine collega di giornale della redazione udinese. Ai primi due con il sostanziale supporto dell’ultimo collega (i 3 attori non protagonisti) va dato il merito di aver racchiuso in tre quarti d’ora il “nulla” sulla base di Aviano in modo goffo e con soventi inesattezze, il tutto con un approccio filo statunitense tra il comico e il patetico.
Ma cosa hanno detto? Nulla di quanto recensito dai “loro” colleghi sul “loro” giornale e che dovrebbe essere il contenuto di questa patacca editoriale autunnale per cui, rispettando l’ordine d’intervento,  rendiamo noto ai più il copione originale:
Cerno: viviamo in una grande democrazia dove tutti possono dire la loro anche i contrari alla base e questo grazie agli americani, io di Aviano so poco e nulla e non so perché mi abbiano chiesto di fargli la prefazione ma poi ho capito che il libro non parla della base ma degli appassionati rapporti tra americani e friulani.
Lisetto:  “il libro è strutturato così: … (segue la cronaca dell’indice e dei capitoli del libro)” e per entrare nel vivo dei famosi rapporti d’integrazione friulan-americani tira fuori dal cilindro le “partite di pallone” e la consegna delle medaglie ai “comandati onorari” della base.
Bortolin: “sono successe un sacco di cose strane da quando c’è la base di Aviano e state certi ne succederanno ancora molte” oltre a questa tesi assolutamente sconvolgente citiamo alcuni scoop resi noti al grande pubblico ovvero che “gli f-16 ad Aviano sono arrivati dalla Spagna dopo che per circostanze particolari non li hanno più voluti” e che pare, sembra e si mormora che ci siano “50 testate atomiche in base”.
Come accennato vanno ricordati i venti minuti di propaganda elettorale del presidente della provincia che in perfetto stile berlusconiano (alla Romolo e Remolo per capirci) ci ha spiegato citando lo spogliarello di Busi e la pericolosità dell’armata titina come gli alleati americani che ci hanno liberati (da chi e cosa è secondario) siano buoni, bravi e non se ne andranno mai.
Dulcis in fundo il moderatore Cerno prima apre il dibattito per le domande riservandosene una subito da fare a Bortolin e infine appena qualcuno prova ad alzare la mano per intervenire lo stesso rende noto che il tempo è scaduto e non c’è spazio per altre domande (sic!).
Una bella lezione di democrazia non c’è che dire, la regia di De Anna ha funzionato perfettamente e gli attori protagonisti NON presenti, ovvero gli alti gradi militari della base, possono restare soddisfatti che i comprimari pennivendoli hanno fatto il loro mestiere: nulla è stato riferito e il contraddittorio annullato come nel più classico stile militare.
Nel rinnovare loro l’applauso meritato di fine spettacolo non abbiamo che da ricordargli di correre a recepire il compenso pattuito, perché si sa che “lavoro è lavoro”.

Comitato Unitario contro Aviano 2000

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