dal Messaggero Veneto di Venerdì, 11 Gennaio 2008
Quando arrivano per un controllo si simulano anche voli con le armi
di DARIO BORTOLIN
É mutata la lista delle ispezioni negli arsenali nucleari statunitensi in Europa. Via le basi Usafe di Ramstein, da cui le armi sono state tolte, e Spangdahlem. Restano Aviano e Ghedi, per l’Italia, in buona compagnia assieme ad altre cinque basi sparse tra Germania, Belgio, Inghilterra, Olanda e Turchia. Lo evidenzia, in un blog internet dedicato alla sicurezza degli armamenti strategici, l’analista statunitense Hans. M.Kristensen.Kristensen, già autore del gettonato rapporto 2005 “Us nuclear weapons in Europe” per il Natural resources defense council di New York – nel quale oltre a informazioni sulle atomiche in Europa vengono fornite anche dettagliate mappe satellitari delle basi con relativi depositi – ha inserito nel suo blog internet www.nukestrat.com un articolo aggiornato sui tagli alle dotazioni tattiche e strategiche previsti dagli Stati Uniti fino al 2012, nonchè documenti relativi alle procedure Usafe per la gestione delle ispezioni negli arsenali atomici europei. Documenti ufficiali ottenuti dalla Federazione degli scienziati americani (cui lo stesso Kristensen è affiliato) che aprono uno spaccato inedito sulla presenza militare americana nel vecchio continente. Documenti accessibili, peraltro, attraverso i siti ufficiali Usa in internet.
Le istruzioni Usafe. L’attenzione è appuntata sulle istruzioni 91-125 emanate dal comando Usafe il 29 gennaio del 2007, che sostituiscono un documento analogo di due anni prima. Sono relative alle procedure Nssav, ovvero le visite propedeutiche di un gruppo di ispettori statunitensi mirate alla valutazione delle procedure operative per il settore nucleare. «Il Nssav – sottolinea Kristensen – è un team che include 14-31 ispettori con esperienza nei vari ambiti gestionali riferiti al munizionamento atomico». Normalmente, osserva l’analista Usa, il team Nssav giunge nella base prescelta sei mesi prima dell’ispezione generale Nsi sulla sicurezza nucleare, e per questo molto impegnativa. La “visita”, di fatto, è mirata a preparare le unità Usafe a sostenere l’esame Nsi. Esami, specifica Kristensen, che avvengono ciclicamente ogni 18 mesi, per certificare il corretto utilizzo e stoccaggio delle atomiche. «Una tipica visita del team Nssav – sottolinea – include il carico e lo scarico di armamenti nucleari da esercitazione su aerei tattici».
Ispettori in visita. Le istruzioni 91-125 definiscono nel dettaglio la composizione del team di ispettori, suddivisi per ambiti operativi. Dietro le varie sigle che celano le unità, una assume un particolare interesse: A4WN, ovvero Nuclear weapons maintenance branch, struttura per la manutenzione delle armi nucleari. Orbene, ad Aviano (come a Ghedi Torre, vicino a Brescia, l’altra base italiana interessata dalle visite del team Nssav e alle ispezioni Nsi) per l’A4WN è prevista la presenza di 3 ispettori. In tutto ad Aviano sono 31, a Ghedi 24, nelle altre basi europee Usafe meno. Nella settimana di loro presenza in aeroporto vengono effettuate varie simulazioni, compresi decolli e atterraggi di jet con carico da esercitazione. Una procedura complessa e costosa, come costoso, secondo il rapporto di Kristensen, è il mantenimento delle armi nucleari, non solo in Europa.
Tagli all’arsenale? Solo dai tedeschi Qui da noi lo “stock” è confermato
Mentre l’amministrazione Bush è impegnata a portare avanti il piano di tagli all’arsenale nucleare tattico e strategico in casa e fuori casa – prevede una riduzione complessiva dalle 9.900 testate stimate nel 2007 alle 5.000 previste per la fine del 2012 — in Europa ci si interroga sul futuro delle atomiche. Anche perchè, come si evince da un allegato all’articolo sui tagli, comparso nel blog dell’analista americano Hans M.Kristensen, il quantitativo di bombe B61 (quelle che secondo il suo rapporto del 2005 sarebbero presenti in un numero stimato in 90 esemplari tra Aviano e Ghedi Torre in Italia) appare destinato a rimanere sostanzialmente invariato nel tempo: 400 nel 2007 per i modelli 3 e 4, stesso quantitativo nel 2012. Prevista una riduzione per il modello 10, dalle 215 dell’anno scorso alle 125 previste nel 2012.
Dopo i tagli effettuati in Germania negli anni scorsi (130 testate in meno, con una presenza residua attuale stimata in 20), all’Usafe-Nato sarebbero disponibili più o meno 350 bombe nucleari tattiche per aerei. Saranno un po’ meno nel 2012, ma non di molto. E mentre un tempo erano Germania e Inghilterra a ospitare il maggior numero di ordigni Usa, ora, secondo le analisi di Kristensen, tale “primato” spetterebbe all’Italia.
Le B61 dei tipi 3, 4 e 10 hanno una potenza variabile. Le prime due tra 3 e 170 chilotoni (un chilotone è pari a 1.000 tonnellate di tritolo: l’atomica del tipo lanciato su Nagasaki, nell’agosto del 1945, aveva una potenza compresa tra 10 a 30 chilotoni): il modello 10 tra 3 e 80 chilotoni. Possono essere trasportate, singolarmente da un F16, quali quelli in dotazione ai reparti Usaf di Aviano. Anche dopo i tagli la B61 è destinata a rimanere la principale arma termonucleare tattica statunitense. (d.b.)
«Le relazioni siano trasparenti»
IL SINDACO DI AVIANO
«La volontà da sempre espressa dall’amministrazione comunale avianese – ha dichiarato il sindaco, Stefano Del Cont Bernard – è quella di operare in modo trasparente e costruttivo nei confronti della comunità che vi risiede, non da ultimo in merito alle questioni che riguardano la base». Il primo cittadino, comunque, non nasconde che «nel settore militare si possa diffondere della disinformazione». Del Cont Bernard ha voluto sottolineare anche gli ottimi rapporti che intercorrono tra la comunità italiana e quella americana, tant’è che ieri ha avuto un colloquio con il console statunitense in Italia, al quale ha ribadito la volontà di mantenere un rapporto leale e trasparente. (l.v.)
«Sia il governo a occuparsene»
IL CAPO DELLA PROVINCIA
«Il fatto che ad Aviano ci siano armi nucleari è risaputo». Questa la premessa del presidente della Provincia, Elio De Anna. Il quale sottolinea che «non compete al territorio occuparsi di questi temi, ma ai governi nazionali: tra quello italiano e quello americano i rapporti bilaterali sono ogni giorno più forti». De Anna non nasconde comunque che internet possa essere un’arma a doppio taglio. «Non sempre le notizie che vi appaiono corrispondono a verità ma – ammette – è nota la passione che gli americani hanno nei confronti di questo strumento e trascorrono molto tempo a navigare in Internet». Sanno, quindi, come utilizzare questo mezzo di comunicazione anche per inserirci notizie e curiosità. (l.v.)
«Si apra un dibattito in Regione»
L’ASSESSORE REGIONALE
«Non posso, intanto, che fare una considerazione. Ovvero che arrivati a questo punto, la localizzazione conferma pienamente l’ipotesi, negata per decenni, che le bombe atomiche ci sono – è la dichiarazione d’esordio dell’assessore Roberto Antonaz -. Sono il frutto di un accordo segreto che a suo tempo permise la nascita della Base Usaf, accordo che vorremmo venisse finalmente pubblicato. I blocchi militari sono venuti meno e ritengo non ci siano più ragioni per cui l’opinione pubblica non abbia nozione di una questione che riguarda, fino a prova contraria, tutti quanti. Credo sia ora che si apra un dibattito nella società regionale, il più ampio possibile, per evitare che si arrivi alla rimozione di questa questione e invece la si affronti e si prenda una decisione. Verifichiamo se i cittadini sono prima consapevoli e poi d’accordo su questa presenza». (e.d.g.)