Assunzioni nella Base … (rassegna stampa)

dal Gazzettino di Venerdì, 22 Febbraio 2008
Assunzioni nella Base Usaf di Aviano con l’esclusione dei dipendenti italiani, il vertice militare americano fa "dietrofront" ammette che si è trattato di un errore e chiede scusa. Ieri – dopo una lunga giornata di attese, verifiche, smentite e controsmentite ufficiose e tentativi di spiegazione – è arrivata la nota ufficiale del 31mo Fighter Wing. Ma il presidente della Regione Riccardo Illy, al fine di avere un chiarimento definitivo, ha deciso di scrivere all’ambasciatore statunitense Ronald Spogli. E il sindaco di Aviano incontrerà questa mattina il sindacato pr poi chiedere un incontro urgente con il comando Usa. «Il testo specifico – si legge nella nota ufficiale – pubblicato sull’edizione del notiziario "Compass", riguardante l’annuncio di lavoro nell’aeroporto di Aviano, non era corretto. I responsabili militari della base stanno adottando misure correttive in proposito e si scusano per la confusione generata dal non aver adottato una dicitura più chiara». Il comandante del 31mo Fighter Wing, generale di brigata aerea Craig Franklin, precisa: «Asserire che la Base aerea di Aviano non vuole gli italiani non può essere così lontano dalla verità. Le procedure di assunzione in base sono in accordo con le condizioni d’impiego stabilite tra le autorità italiane e statunitensi».
Nel fascicolo nazionale

Niente italiani ad Aviano: gli Usa si scusano
Ma per la richiesta di personale riservata agli stranieri, il governatore del Friuli Illy scrive all’ambasciatore americano
Assunzioni nella Base Usaf di Aviano con l’esclusione dei dipendenti italiani, il vertice militare americano fa "dietrofront" ammette che si è trattato di un errore e chiede scusa. Ieri – dopo una lunga giornata di verifiche, smentite, controsmentite e tentativi di spiegazione – è arrivata la nota ufficiale del 31mo stormo Fighter Wing. Ma il presidente della Regione Riccardo Illy, al fine di avere un chiarimento definitivo, ha deciso di scrivere all’Ambasciata statunitense.
«Il testo specifico – si legge nella nota ufficiale Usaf – pubblicato sul notiziario "Compass", riguardante l’annuncio di lavoro nell’aeroporto di Aviano, non era corretto. I responsabili militari della base stanno adottando misure correttive in proposito e si scusano per la confusione generata dal non aver adottato una dicitura più chiara». Il comandante della base , generale di brigata aerea Craig Franklin, precisa: «Asserire che la Base aerea di Aviano non vuole gli Italiani, non può essere così lontano dalla verità. Siamo uno tra i principali datori di lavoro per i cittadini italiani nella provincia di Pordenone. Includendo gli stagionali, l’aeroporto impiega più di 800 lavoratori italiani. Le procedure di assunzione sono in accordo con le condizioni d’impiego stabilite tra le autorità italiane e statunitensi». E infine l’alto ufficiale tesse le lodi del personale italiano impiegato che «costituisce la spina dorsale della base aerea di Aviano. Senza la loro continuità e professionalità non saremmo in grado di compiere la nostra missione con successo».
Le spiegazione della Base non hanno però convinto fino in fondo il presidente della Regione, Riccardo Illy, e il sindaco di Aviano Del Cont Bernard. Il primo ha scritto una lettera all’Ambasciata Usa in Italia. Il secondo ha ribadito la richiesta di un incontro urgente con il comando. Illy si è dissociato quando ilsuoassessore Roberto Antonaz (Prc) ha attaccato la Base Usaf . Non solo. Ha accettato igradi di Comandante onorario, ha fatto un volo su un F-16 e ha avuto sempre ottimi rapporti con i vertici militari Usaf . Questa volta, però, quanto accaduto è andato oltre.
È così Illy ha inviato una lettera all’ambasciatore Usa in Italia, Ronald Spogli. Nella missiva chiede conto dell’esclusione dei lavoratori italiani riportata nel bando "scoperto" ieri dal Gazzettino. In pratica il governatore vuole sapere nel dettaglio il perchè di questa scelta che «ha causato – sottolinea Illy – un generale e vivo malcontento da parte delle forze politiche, sociali e dei cittadini». Ieri la Regione ha cercato direttamente di avere un chiarimento con i vertici della Base , ma a quanto pare non sarebbe arrivato o comunque non sarebbe stato convincente. Proprio per questo il governatore ha deciso di procedere attraverso la lettera partita nel tardo pomeriggio. Un passo formale che già nei prossimi giorni potrebbe avere una risposta ufficiale da parte dell’Ambasciata statunitense.
A prendere posizione è stato anche il sindaco di Pordenone, Sergio Bolzonello. È pur vero che il primo cittadino del capoluogo ha sempre declinato, seppur gentilmente, gli inviti a volare sull’F-16 e a diventare Comandante onorario, ma i rapporti tra il Comune capoluogo e la Base di Aviano sono sempre stati molto cordiali. «Voglio capire il perchè di questa scelta – ha commentato Bolzonello – che onestamente non riesco a inquadrare nel suo significato. È necessario che arrivino risposte chiare, altrimenti posso già annunciare che non parteciperò più a incontri ufficiali».
Re. Po.

«Ma i precedenti ci sono»
Il sindacato: casi eccezionali, come i docenti di madrelingua
Assunzioni di non italiani ad Aviano, la Base Usaf fa marcia indietro e si scusa affermando che «le procedure di assunzione sono in accordo con le condizioni di impiego stabilite tra autorità italiane e statunitensi». Questa, in sintesi, la posizione del vertice dell’Usaf . I dubbi e la denuncia di una situazione che – secondo il sindacato anche se in modo informale e strisciante – continua da qualche anno restano tutti. Tanto che anche ieri il rappresentate della Fisascat Cisl ha ribadito: «Spesso vengono ricoperti ruoli, come cuochi o cassiere, che poco hanno a che vedere con la missione dell’esercito americano. E che quindi noi continuiamo a considerare destinati a lavoratori italiani».
All’interno delle Basi statunitensi operano sia civili italiani che statunitensi. Per questi ultimi vigono, però, delle regole diverse rispetto ai dipendenti italiani. Fra i lavoratori stranieri – ad Aviano solo oltre duecento gli addetti civili provenienti dagli Stati Uniti – secondo gli accordi degli anni Cinquanta che regolano la presenza delle basi in Italia, sono assunti negli Usa e vengono considerati dunque "in missione" nel nostro Paese, oppure negli altri Stati della Nato.
Per questo motivo la Cisl ritiene che la formula utilizzata nell’annuncio sul settimanale della base (other than Italy, tranne dall’Italia) sia per consentire l’assunzione di personale statunitense, ma che in realtà non si tratti di dipendenti che rispondono alle qualifiche previste dagli accordi. «C’è insomma il tentativo – spiegano dal sindacato degli addetti italiani – di assumere qui manodopera non italiana impiegandola in ruoli che spetterebbero a civili italiani».
Ci sono diversi esempi di impiego di addetti civili americani sui quali il vertice dell’Usaf e il sindacato hanno sempre trovato gli accordi. Nelle scuole interne alla "cittadella Usa" – dove gravita una comunità americana di circa novemila persone – la stragrande maggioranza degli insegnanti è di nazionalità americana. In particolare nelle scuole medie e nel liceo. «Ciò è previsto – spiega il sindacato – poiché ci sono norme per gli studenti costretti a frequentare fuori dal loro Paese. Perciò i professori devono essere statunitensi». Un altro esempio che rende l’idea della distinzione dei ruoli è dato da personale di tipo specialistico: nell’ufficio investigativo della base ha operato per molti anni anche un civile italiano. Quando è andato in pensione è stato sostituto da un americano. Alla richiesta di spiegazioni dei sindacati il comando militare ha risposto che si trattava di un ruolo strategico e una specifica nuova legge prevedeva esclusivamente l’impiego di personale Usa. «E anche in questo caso – conclude la Cisl – ci è sembrato giusto. In molti altri casi, per incarichi di manodopera generica, l’utilizzo di addetti non italiani ci pare illegittima».
D. L.

dal Gazzettino di Sabato, 23 Febbraio 2008
Il «caso Aviano», solo un errore
Una nuova commissione interna che si occuperà dei futuri bandi per le assunzioni di personale all’interno della Base Usaf di Aviano. La costituzione di un gruppo di studio interno che correggerà l’annuncio-bando che ha escluso i dipendenti civili italiani – provocando la sollevazione del sindacato e la lettera all’ambasciatore Usa da parte del presidente della Regione Riccardo Illy – e che cercherà di evitare per il futuro nuovi errori o incomprensioni è stata annunciata ieri mattina dai vertici della struttura militare Usaf nel corso di un incontro con il sindaco avianese Stefano Del Cont Bernard.
Un summit che era stato chiesto dal primo cittadino all’indomani della notizia dell’esclusione dei dipendenti civili dalla selezione di personale per ricoprire alcuni posti di lavoro (in particolare come cuochi, cameriere addetti alla reception delle foresterie) all’interno della "cittadella militare a stelle e strisce". L’ex colonnello Gary Lagassey – nel ruolo di responsabile delle relazioni esterne del comando e delegato dal comandante della Base Craig Frnklin che ieri era in Germania per un impegno urgente – e il comandante dell’aeroporto italiano, colonnello Roberto Sardo, nell’incontro che si è svolto nel municipio avianese hanno ribadito: «La formulazione del bando non era corretta perciò si provvederà a modificarla cercando di evitare in futuro simili inconvenienti». Il primo cittadino ha preso atto, ma ha anche sottolineato che (seppur chiarito che l’annuncio sul giornale interno alla base non era corretto) il problema relativo alle assunzioni di personale civile Usa in posti che spetterebbero a lavoratori italiani resta aperto.
«Ho fatto presente ai vertici militari italiano e americano – ha riferito il sindaco al termine dell’incontro giudicato "positivo e costruttivo" – che capiamo possa essersi trattato di un errore. Ma ci pare che sia un errore di interpretazione degli accordi Nato e della normativa italiana che prevedono due "regimi" diversi per le assunzioni di personale americano e personale italiano. Probabilmente è stata usata la formula per le assunzioni di civili americani che però non sarebbe quella giusta». Il portavoce del comando Usa ha sostenuto che per dirimere le questioni relative alle assunzioni c’è una commissione nazionale per tutte le basi Usaf italiane. Commissione alla quale il "caso Aviano" sarà presto sottoposto. «L’ex colonnello Lagassey – continua il sindaco – ha anche spiegato che, a volte, c’è la necessità di assumere personale Usa per non penalizzare, anche economicamente, familiari di militari che arrivano in Italia ma che qui non possono lavorare. Di qui la necessità di "riservare" alcuni posti di lavoro a civili Usa. Posti che però – ribadisce Del Cont – spetterebbero agli italiani anche come compensazione della presenza e dell’impatto della Base sul territorio».
D.L.

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