F16 precipitato nel bellunese L’inchiesta finisce in archivio

dal Gazzettino di Domenica, 20 Aprile 2008
Il governo Usa ha invocato la riserva di giurisdizione a norma Nato
La Procura di Belluno è costretta a chiedere l’archiviazione dell’inchiesta per disastro aviatorio aperta dopo lo schianto del F16 tra i boschi di Soramaè, a Zoldo Alto, avvenuto il 18 settembre scorso. Gli Usa vogliono procedere autonomamente, invocando la riserva di giurisdizione. Finirà in archivio dunque, il fascicolo che vede indagato il pilota americano, maggiore Timothy Palmer, che per una serie di concause, dal guasto tecnico all’errore umano, alle pessime condizioni meteo, perse il controllo del velivolo. Precipitò al suolo, sfiorando di pochi metri l’abitato, mentre il pilota si catapultava col paracadute. Ma il grande timore, fin dall’inizio, era stato quello di una possibile contaminazione da sostanze tossico-nocive. Un’ipotesi che sembra trovare certezze nel report della commissione d’inchiesta Usaf , istituita all’indomani del disastro per fare luce sulle cause. Vi si legge, infatti, che l’impatto del velivolo causò "contaminazione chimica dell’area, provocata da carburante, olio idraulico e idrazina", quest’ultima sostanza altamente cancerogena. La Procura bellunese, sulla base dei rilievi Arpav, ha tuttavia sempre rassicurato sul fatto che non vi fosse pericolo alcuno per l’incolumità pubblica.
Come accadde per la strage del Cermis, anche se con le dovute differenze visto che in questo caso i morti furono evitati, seppur per un soffio, gli americani hanno invocato la "riserva di giurisdizione" che toglie ogni competenza di indagine alla magistratura italiana. La decisione di avocare a sè l’inchiesta è già stata comunicata al ministero che ora dovrà semplicemente prenderne atto, senza possibilità alcuna di interferenza. Lo prevedono gli accordi Nato.
L’ipotesi di scippo, era stata scongiurata fin dall’inizio dagli amministratori bellunesi, in primis dal presidente della Provincia che, in nome della trasparenza, all’indomani dell’incidente, chiedevano di lasciare le indagini alla magistratura bellunese, annunciando tra l’altro un impegno politico per chiedere una revisione delle rotte militari sulla nostra provincia. I corridoi bellunesi, proprio per la vicinanza con la base di Aviano, sono particolarmente interessati dal fenomeno. Ma l’inchiesta è ormai destinata a morire qui. I danni saranno risarciti dallo Stato italiano che a sua volta potrà rivalersi, per il 75 per cento, sugli Stati Uniti. Il Comune di Zoldo Alto sta già procedendo.
Lauredana Marsiglia

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