Il dollaro debole

dal Gazzettino di Sabato, 19 Aprile 2008
(F.G.) Il dollaro debole pesa anche sul commercio avianese. Il settore più toccato è l’alberghiero che non riesce a tirare avanti e a far fronte alle spese. «Gli alberghi sono in forte sofferenza – spiega il sindaco di Aviano Stefano Del Cont -. Ho avuto testimonianza diretta da parte di gestori, costretti a chiudere per dei periodi o comunque in difficoltà a coprire le spese. Dati diretti non ce ne sono, ma siamo stati informati dai titolari di alcune imprese che ci hanno chiesto un incontro per capire cosa ci attende in futuro. Voglio chiedere alla Base Usa i dati in loro possesso sui consumi dei cittadini americani nei locali pubblici e nel settore del commercio nei negozi del territorio». Se gli alberghi zoppicano, non tutti i locali pubblici hanno avuto un rallentamento altrettanto forte: pare che ad Aviano ci siano locali che attirano gli statunitensi più di altri. Il ristorante pizzeria da Tussi non vede più tutti gli americani di un tempo, e la pizzeria Mario’s deve fare i conti con i problemi di inizio e fine mese: «Anche loro – spiega una cameriera – spendono fin quando ci sono i soldi, a fine mese i consumi rallentano». Ci sono però snack bar, pub e pizzerie che non soffrono la mancanza dei dollari. «La presenza statunitense nei locali pubblici è in calo – dice Del Cont – ma non così vistoso». Almeno una volta alla settimana molte famiglie americane non rinunciano alla pizza o all’uscita. «La questione è generalizzata – spiega Katia Davis italoamericana di Aviano – e non limitata ad alberghi e locali pubblici: io collaboro con un negozio di mobili, che proprio nell’ultimo periodo a causa del dollaro debole ha registrato un notevole calo nelle vendite agli americani . Del resto le paghe sono in dollari, quindi a spendere in euro costa tutto almeno un terzo in più». Gli unici ad avere sempre, o quasi la fila, sono il pub del "polletto" e il gelato per asporto, mentre gli altri devono comunque fare i conti con consumi più attenti: «Si cerca di uscire lo stesso – conclude la signora Davis – solo si sta più attenti ai prezzi: anziché spendere 30 dollari se ne spendono 15. È proprio una situazione legata al cambio, accentuata negli ultimi mesi». Superate le paure post 11 settembre, adesso arriva il dollaro a contrarre i consumi: «C’è però maggiore disponibilità ad uscire – spiega il sindaco – il comandante della Base ha chiesto di concedere ai militari di uscire anche in divisa, mentre c’è l’intenzione di incentivare la fruizione di servizi del tempo libero, ad esempio Piancavallo: un’inversione di tendenza rispetto a qualche anno fa».

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