F16 in avaria, sfiorato il disastro

dal Gazzettino di Giovedì, 26 Marzo 2009
Ieri si è proceduto alla bonifica dei terreni dal carburante. Avviato l’iter del risarcimento danni
Dalla Base: «Qualsiasi ritardo avrebbe potuto causare l’impatto su aree più popolate»
Ieri è stato il giorno della bonifica nelle vie Broch e Prata a Tamai di Brugnera. I tecnici dell’Arpa e dell’Ass 6 hanno effettuato controlli e prelievi nelle aree dove martedì pomeriggio sono stati sganciati due serbatoi di un cacciabombardiere F16 in avaria, che era appena decollato dalla base Usaf di Aviano. La bonifica – sarebbero dai mille 500 ai 2 mila i litri di carburante fuoriusciti – ha interessato anche il rio Sentiron, che scorre a pochi metri dal luogo dell’incidente. Non sono comunque state rilevate problematiche di natura ambientale o possibili rischi per la salute. Sempre ieri mattina, i militari dell’Usafe si sono recati in via Broch nell’abitazione di Ferdinando Bortolin e gli hanno consegnato i moduli da compilare per ottenere il risarcimento dei danni e spiegato la procedura. Stesso iter in via Prata, dove uno dei serbatoi ha sfondato il tetto di un’autorimessa che ospitava una Fiat Panda nell’azienda agricola Principi di Porcia. L’auto è andata praticamente distrutta. Un incidente destinato a lasciarsi dietro una scia di polemiche e interrogativi. Primo tra tutti: i serbatoi sarebbero potuti esplodere, provocando una catastrofe? «Il carburante dei nostri aerei – hanno spiegato dall’ufficio dei Public affairs del 31esimo Fighter Wing – è appositamente progettato per non esplodere. E questo è un requisito obbligatorio. Il carburante non ha capacità combustive nemmeno se viene messo a contatto con un fiammifero». E, per quanto riguarda il luogo – un’area abitata – scelto dal pilota per sganciare i serbatoi, parlano «di una decisione presa nell’intento di evitare un incidente di maggiore entità. Infatti è stata scelta una zona prevalentemente agricola. Qualsiasi ritardo avrebbe potuto causare un impatto su aree più popolate e più a nord. E – hanno sottolineato dal Public affairs -, considerata la presenza dei comuni di Fontanafredda e Porcia, il ritardo nel tentativo di trovare una zona più consona avrebbe potuto compromettere il rientro in sicurezza del velivolo e causare un incidente di maggiore entità».
Ieri, intanto, in prefettura a Pordenone c’è stato un vertice sull’accaduto.
Susanna Salvador

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