Il pilota ascoltato dai carabinieri: «Sono stato costretto a farlo»

dal Messaggero Veneto di Giovedì, 26 Marzo 2009
Il racconto
E’ stato ascoltato ieri mattina, nella caserma dei carabinieri di Sacile, per rendere «sommarie informazioni come persona informata sui fatti», il capitano pilota Bradley Curtis, 27 anni, originario del Montana, Stati Uniti, residente a Sacile, da due anni in servizio al 31° Fighter wing della Base di Aviano, ai comandi dell’F-16 che ha sganciato, l’altro pomeriggio, i serbatoi del carburante a Brugnera, prima di atterrare in emergenza. Il pilota, che non risulta indagato, ha confermato la versione resa subito dopo l’incidente dai vertici militari dell’aeroporto.Il capitano pilota, assistito dall’avvocato Luca Colombaro, ha spiegato agli inquirenti di essere decollato dalla Base di Aviano alle 14.57 a bordo dell’F-16 per una normale esercitazione. Pochi minuti dopo, quando il caccia si trovava sui cieli del Portogruarese, il pilota ha constatato che il motore aveva perso potenza. «Ho provato a verificare se riprendeva potenza – avrebbe riferito ai carabinieri di Sacile – ma non è avvenuto». A quel punto il capitano pilota del 31° Fw ha attuato la cech list, ovvero la procedura di emergenza codificata, che passa anche attraverso l’atterraggio di emergenza che, per l’F-16, deve necessariamente avvenire su una pista. Ma per rientrare ad Aviano il velivolo non aveva più la spinta necessaria.
Il pilota, a quel punto, ha attivato due fonti di energia che non sono motori supplementari, ma servono per mantenere governabile l’aeromobile, permettendogli quindi di raggiungere la pista d’atterraggio più vicina. Essendo comunque l’aereo appena decollato, aveva nei serbatoi una grande quantità di carburante e un peso complessivo molto importante. Al momento dell’atterraggio, tra l’altro, il motore in avaria non avrebbe permesso la frenata a pieno carico e quindi l’F-16 sarebbe necessariamente “andato lungo”, ovvero avrebbe oltrepassato la stessa pista finendo contro la rete e, nella peggiore delle ipotesi, anche oltre la provinciale Roveredo-Aviano con le immaginabili conseguenze in caso di transito di auto o di persone.
«Dovevo dare maggiore spinta all’aereo per arrivare in pista, ma se avessi avuto i serbatoi pieni sarebbe stata una tragedia», avrebbe spiegato il capitano pilota Bradley Curtis, alla sua prima esperienza della carriera in emergenza. Invertita la rotta, quindi, ed escluso di eiettarsi (con relativa perdita dell’aereo) l’F-16 in avaria è stato “scortato” da altri 3 caccia decollati insieme pochi minuti prima, fino alla linea di volo. Dove l’aereo è stato fermato, in pista, dai dispositivi di emergenza collocati in aeroporto. (e.l.)

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