Bus anti-Usa da Aviano a Vicenza

dal Gazzettino del 16.02.2007

Alla protesta anche una delegazione Cgil. E Iodice avverte: «Siamo contro ogni tipo di violenza e intolleranza»
Bus anti-Usa da Aviano a Vicenza
Pullman dei gruppi pacifisti alla manifestazione di domani, uno partirà dalla Pedemontana

Da Aviano verso Vicenza, ma stavolta la Base Usa non c'entra. Quella avianese, ovviamente. Le associazioni e le organizzazioni pacifiste e antimilitariste stanno organizzando le ultime cose per la partenza verso la manifestazione, prevista per domani, contro l'ampliamento della base americana veneta che ospiterà la 173. brigata dei paracadutisti. E un pullman di manifestanti partirà anche da Aviano, passando prima per Montereale Valcellina. Il bus "pedemontano" raggiungerà poi il parcheggio del quartiere fieristico di Pordenone. Dove ad attenderlo saranno altri due pullman. Gli organizzatori della "trasferta anti-militarista" sono sicuri di raggiungere le 160 adesioni.

Centoventi erano già ieri imilitanti antibase che si erano "iscritti" per partecipare alla manifestazione. I tre pullman partiranno domani mattina alle 11. Sono diverse le organizzazioni che stanno lavorando per portare a Vicenza più gente possibile. Al partito di Rifondazione si aggiungono i Beati i costruttori di pace, il Comitato Via le bombe e il Comitato unitario contro Aviano 2000. E sui timori di tensioni – espressi anche dal ministro dell'Interno Amato – Vanni Tissino, uno degli organizzatori pordenonesi del "Beati" non ha dubbi: «Negli ultimi giorni è stata messa in piedi una sporca campagna che parla di tensioni unicamente con lo scopo di scoraggiare la partecipazione alla manifestazione. Noi crediamo e ci auspichiamo che sia una protesta del tutto pacifica e civile con tanta gente».

E da Pordenone partirà anche una delegazione della Cgil. Aderenti a tutte le categorie del sindacato si stanno organizzando. Il clima, per la Cgil, negli ultimi giorni non è dei migliori visto gli arresti delle nuove Bierre. E anche per questo il segretario provinciale mette in guardia anche su Vicenza: «Ribadisco – sostiene Emanuele Iodice – il nostro più convinto impegno contro il terrorismo e contro ogni forma di violenza. Ricordo che dirigenti e militanti della Cgil hanno pagato anche con la vita il loro impegno contro il terrorismo. Chi inneggia alla lotta armata, chi fa parte o fiancheggia gruppi violenti non ha nulla a che fare con i valori della Cgil. Constatiamo preoccupati che le indagini hanno coinvolto alcuni iscritti alla Cgil. Sono convinto che l'iscrizione a un grande sindacato democratico, per alcuni può essere un tentativo di coprire posizioni personali di tutt'altro segno. La violenza non è mai accettabile. L'intolleranza, la mancanza di rispetto per le opinioni altrui è la causa principale che alimenta la violenza. Per questo è fondamentale l'impegno di tutti, affinché si rafforzi un confronto democratico aperto e tollerante, che condanni in modo risoluto qualsiasi atto, anche solo verbale, che giustifichi atteggiamenti violenti». Suona quasi un "avvertimento" rispetto alla manifestazione veneta. Intanto sul caso Vicenza il sindacato si divide: la Cisl, infatti, aveva aderito alle contromanifestazioni per difendere il posto di lavoro dei dipendenti civili delle basi Usa.

D.L.

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