Aviano, Google “stana” le atomiche

dal Messaggero Veneto di Mercoledì, 05 Settembre 2007

Le mappe satellitari di “Earth” parlano apertamente di 50 testate
La corsa della tecnologia si fa sempre più inarrestabile e ora non solo anche Pordenone è visibile dal satellite, sfruttando la variante del motore di di ricerca Google, più noto come Google Earth, scaricabile grautitamente da Internet, ma anche la segretissima Base di Aviano. Così, curiosando nel web, ecco la notizia, con la conferma e la localizzazione della presenza di “50 nuclear wheapons” (armi nucleari con tanto di sigla B-61. Ma torniamo a Pordenone, che fino a qualche giorno fa non poteva vantare “l’attenzione” di Google Earth. La particolarità, se vogliamo, nasceva magari dal fatto che proprio la città di Pordenone non fosse coperta a differenza di altri centri più vicini e più piccoli.Partendo da un’immagine del mondo ci si avvicina sempre più all’Italia, poi al Friuli, con una serie di “zoomate” sempre più particolareggiate che giungono finalmente a rivelare il centro di Pordenone. In realtà si tratta di fotografie digitali che piano piano rivelano tutta la città, con vari fermo immagine anche abbastanza recenti (si possono vedere costruzioni nuove) di tutte i quartieri e le vie. Le immagini non sono ancora molto chiare perché avvicinandosi sempre più ad una zona definita, si fanno sempre più sfocate. Le potenzialità di questo strumento sono tali e tante che non passerà molto tempo fino a giungere ad una precisione delle immagini che talvolta potrebbero anche spaventare. Come per tutte le scoperte, anche Google Earth ha i suoi lati oscuri, le sue zone d’ombra (e non solo in senso tecnico) legate ai limiti che possono essere considerati più o meno invalicabili della cosiddetta privacy di ciascuno. Quanto può fare piacere sapere che un domani chiunque potrà venire a scrutare il nostro “mondo” fin quasi alla porta di casa? Non mancano nemmeno le contraddizioni, come quella che vede la base militare di Aviano completamente inaccessibile nella realtà, anche ai più innocenti lontani sguardi di semplici cittadini, e facilmente “visitabile” dal satellite, con tanto di indicazione sulle famigerate “nuclear weapons”. Resta comunque il fatto che in questi giorni di malinconico rientro dalle vacanze estive, con gli scintillanti colori di settembre che non hanno bisogno di nessun satellite per essere ammirati, può sempre far piacere tuffarsi su Google Earth per andare a rivedere, magari anche col cuore, i luoghi delle recenti vacanze e immaginare di poterci tornare anche se solo per un attimo.

Maurizio Capobianco

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